giovedì 30 ottobre 2008

SCUOLA, IL GIORNO DELLO SCIOPERO GENERALE

Inizio questa avventura da blogger premettendo che fino ad ora non ho mai avuto nè tantomeno scritto su un blog; non nego, infatti, di sentirimi un po' impacciata e di non saper molto bene come muovermi all'interno di questo "mondo" per me ancora sconosciuto...

Non poteva esserci occasione migliore per iniziare questa avventura che quella di farlo affrontando un tema che mi riguarda da vicino: lo sciopero generale della scuola. Come tutti sanno la motivazione che ha portato le varie organizzazioni sindacali allo sciopero è il piano Gelmini già approvato alla Camera e a giorni all’esame del Senato. Per quanto mi riguarda ho deciso di non aderire non perchè condivido tutte le decisioni di questo decreto ma piu che altro perchè quello che so a riguardo l'ho appreso semplicemente attraverso i mass-media (non ho letto tutto il testo di legge) quindi non trovavo giusto protestare senza andare a fondo del problema; e soprattutto sapendo che non dappertutto la protesta sarebbe stata pacifica, infatti è successo proprio così: in molte parti d'Italia ci sono stati scontri violenti con cui io non sono per niente daccordo.

Concludo chiedendo, se ci sarà qualcuno che leggerà questo intervento e ha partecipato allo sciopero, di scrivermi la vostra opinione e la vostra esperienza di protesta!

a presto!




3 commenti:

Antonella Licini ha detto...

Rompo il ghiaccio io: possono essere tante le ragioni per aderire ad una protesta e tante quelle per non aderire. Tenersi lontano dalle violenze verbali e non è un motivo, direi un buon motivo, personale.
A.L.

The young Jack ha detto...

La mia esperienza di protesta è stata l'organizzazione della protesta.
Faccio infatti parte del Super Comitato Organizzativo Provinciale Autoeletto che ha portato avanti l'idea del corteo di Como.
E ti posso dire che, a differenza di altre manifestazioni nel Bel Paese, è stata un successo negli ambiti di civiltà e pacifismo.

Alice ha detto...

Io ho aderito alla protesta organizzata a Como, che fortunatamente è stata pacifica, senza scontri violenti e persone troppo esaltate. Eravamo in circa 1800 e la pioggia non ci ha fermati.
Non sono voluta andare a scuola perché la mia presenza avrebbe significato appoggiare la riforma, con la quale non sono d’accordo sia per i tagli dei finanziamenti all’istruzione, perché credo che possano svantaggiare molto gli studenti, sia per l’introduzione del maestro unico alle elementari, per questo credo sia giusto far sentire la nostra voce in piazza. Inoltre questa riforma non è stata motivata da esigenze pedagogiche e didattiche, ma da esigenze di bilancio. Ho esposto in sintesi le mie motivazioni per l’adesione alla sciopero.